Apple quando l’accessibilità diventa economicamente sostenibile

CUPERTINO, California— —Apple ha annunciato questa settimana i risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2016, conclusosi il 26 dicembre 2015. L’azienda ha comunicato un fatturato trimestrale record di 75,9 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 18,4 miliardi di dollari, pari a 3,28 dollari per azione diluita.

Paragonando i risultati al trimestre 2015, Apple aumentato profitto e utili.

Apple se la passa bene nonostante quello che si afferma nella blogosfera.

In questo articolo vorrei sottolineare un aspetto importante che riguarda il modello economico che porta avanti l’azienda di CUPERTINO.

Apple è stata la prima azienda nel mondo che ha dimostrato e continua a dimostrare che vendere prodotti accessibili può essere proficuo e può essere realizzato senza un costo aggiuntivo per gli utenti disabili.

Chiariamo meglio questo concetto.

. Gli ausili, o le cosi dette tecnologie assistive per le persone non vedenti o ipovedenti costano tantissimo. Un po’ a causa del mercato ristretto, un po’ per gli effettivi costi di ricerca e produzione che appunto vengono distribuiti su un numero limitato di prodotti.

Così per assurdo, una fascia debole deve affrontare spese astronomiche per essere in grado di svolgere compiti della vita quotidiana, come, la navigazione su internet o la lettura di posta elettronica.

Facciamo un esempio. per poter usare un PC, una persona non vedente ha bisogno di uno screenreader, uno degli screenreader più usati su piattaforma Windows costa più di 800 euro.

Ma la spesa non finisce qui, successivamente bisogna aggiungere la spesa di un PC e le relative periferiche.

E se la persona non vedente necessita di uno smart phone?
Bisogna acquistare l’apparecchio al costo quasi di un iPhone e poi dannarsi a trovare il software che lo faccia parlare in maniera soddisfacente.

Questi costi per l’utente finale disabile possono essere giustificati per il semplice motivo che chi produce il software o hardware vende pochi unità. Tutto il costo dello sviluppo e ricerca viene poi diviso per le unità vendute.

Un ciclo produttivo che spesso non decolla per diversi fattori:

1) assistenza post-vendita inesistente o quasi
2) aggiornamenti dei prodotti rari e difficoltosi
3) spesso l’azienda fallisce lasciando la persona disabile con un prodotto obsoleto in casa

Questo meccanismo non funziona.
Ma sopravvive solo grazie alla spesa pubblica statale che finanzia l’acquisto dei prodotti.

Dopo tutto questo discorso, cosa centrano i profitti di Apple?

Come scrivevo all’inizio Apple non solo ha rivoluzionato il mondo degli smart phone , ma anche il mondo degli ausili e delle tecnologie dedicati alla disabilità.

Nel caso di iPhone, ad esempio, , esiste VoiceOver, la sintesi vocale integrata, , e noi tutti sappiamo che il costo è uguale, sia per la persona vedente sia per la persona non vedente .

Non solo, VoiceOver è la miglior sintesi integrata in uno smartphone.

Quale è il modello che rende sostenibile questo modo di business accessibile a tutti?

I costi di ricerca e sviluppo sono maggiori, per l’integrazione di tecnologie aggiuntivi tipo una sintesi vocale.

Quello che cambia è la distribuzione dei costi .

Nel modello di aziende che sviluppano solo tecnologie assistive, l’azienda deve aumentare il costo del prodotto, perché gli acquirenti sono pochi.

invece nel modello sostenuto da Apple il costo di sviluppo delle tecnologie assistive e distribuito tra i milioni di pezzi venduti annualmente.

I vantaggi nel modello di Apple, sono molteplici.

  • Le persone disabili usano gli stessi software e applicazioni delle persone normodotati con tutti i vantaggi come quello relativo all’integrazione.
  • L’accessibilità non è un lussuoso bene che pochi possono permettersi ma è un modo di pensare. Permette a tutti di approcciarsi alla tecnologia e partecipare e agire come libere persone.

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