La battaglia tra Apple e FBI per lo sblocco dell’iPhone
appartenente al terrorista di San Bernardino è probabilmente una
delle notizie più importanti del mese, in grado di offuscare qualsiasi
altra notizia del mondo tecnologico.
Questo duello impatterà sulle scelte di ogni altra grande azienda in ambito tecnologico, lo sviluppo di applicazione avrà
delle ricadute. cambieranno le loro abitudini di telefonia mobile:
utenti comuni, hacker e associazioni terroristiche.
Di seguito vi proponiamo una breve cronaca degli eventi importanti :
28 marzo 2012 Annunciata la creazione di nuova unità FBI che avrebbe il compito di rendere le comunicazioni web e mobile più facile da spiare!
Il Federal Bureau costituisce una nuova unità con il compito di
sviluppare tecnologie che consentono mezzi più efficaci di
monitoraggio delle comunicazioni internet, mobili e VoIP. L’FBI
dichiara che ha costituito la DCAC perché ritiene che la tecnologia
si sviluppa rapidamente e troppo in fretta, lasciando le forze
dell’ordine senza gli strumenti necessari per controllare
efficacemente questi nuovi canali di comunicazione.
3 Febbraio 2014FBI accusa Apple e Google di porsi al di sopra della legge sviluppando nuove tecnologie di criptazione.
Il caso del furto di foto hard personali delle celebrità pone il
presupposto, da parte delle autorità americane, di porre la richiesta
di rafforzare la sicurezza. Apple, Google e altre aziende del
settore migliorano la sicurezza dei propri applicativi, ma l’FBI
rimane preoccupata.
12 dicembre 2014L’FBI alza la posta.
FBI esprime le sue preoccupazioni. Le società dell’information
tecnology rafforzando la crittografia dei Device Apple in primis, stanno rendendo più difficile
per le forze dell’ordine controllare i dispositivi per le indagini-anti-terrorismo.
3 Giugno 2015 Un dirigente FBI dichiara: l’organizzazione si avvale di exploit.
L’agenzia governativa conferma tramite un articolo pubblicato su The
Washington Post che ormai da parecchi anni gli agenti dell’FBI
utilizzano strumenti hacker per sfruttare bug software, agevolando
le proprie indagini.
Affinché tali strumenti rimangano efficaci, l’FBI non può
assolutamente rivelare allo sviluppatore del programma i problemi
presenti all’interno dell’applicativo. Il difetto, così, non viene
corretto, rendendo gli utenti vulnerabili non solo da intercettazioni
delle forze dell’ordine, ma anche da attacchi da criminali e
malintenzionati .
2 dic 2015 ’FBI dà una spiegazione chiara sul problema crittografia e aumenta la pressione sulle imprese leader nella tecnologia per ottenere una “backdoor” per i dispositivi cifrati.
Questa volta viene pubblicata una chiara spiegazione di come la
crittografia impedisce alle autorità di condurre indagini relative
al contrasto delle attività terroristiche.
L’insistenza con cui viene chiesto un giro di vite sulla crittografia
è la conseguenza del fatto che questo sistema è uno degli ultimi
baluardi rimasti a difesa dei diritti alla privacy dei cittadini e
questo è intollerabile per le agenzie governative come l’NSA.
Il direttore dell’FBI, James Comey, ha citato un esempio concreto
della possibile interferenza della crittografia su un’indagine
dell’FBI.
Il caso sarebbe stato quello dello scorso maggio a Garland, nel Texas,
quando due uomini armati attaccarono un sito espositivo dove era in
corso una provocatoria mostra con immagini del profeta Muhammad.
Secondo Comey, poco prima dei fatti uno dei due attentatori aveva
“scambiato 109 messaggi con un terrorista all’estero”, il cui
contenuto rimase segreto.
La testata online The Intercept racconta che in realtà, l’FBI
teneva sotto sorveglianza da tempo uno dei due uomini e, anche con gli
strumenti a disposizione, era venuto a conoscenza dei piani
terroristici.
In questo caso perciò, l’intrusione tramite backdoor,
sarebbe stata inutile.
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