iPhone per Ciechi. Si comincia!

Volevo scrivere di una domenica speciale, a parte che forse sarà la prima e credo l’unica volta che passo in un varco ZTL – mi sono perso il parcheggio, e sì che è un parcheggio grande, ma se lo hanno fatto in centro volevano proprio farmi passare per la ZTL e farmi perdere, apposta.
Tornando al punto volevo scrivere di una domenica speciale, perché si è svolto un Mac Day a Bologna. Lo so! Lo so! “Il Mac Day si svolge ogni maggio da dieci anni e passa a Modena e poi a Casalecchio di Reno” e bla e bla bla bla. Lo so, ci sono stato quasi sempre, lo so. Ma anche questo è stato un vero “Mac Day”.
Da dove comincio? Comincio da qualche anno fa? Il sagace Steve Jobs decide che è ora di inserire nel Mac una sintesi vocale per i ciechi americani. Sì, poi diventa Voice Over. Bon, anche se non ha ben pensato di comprare tutte le voci che girano, assistiveware ci pensa prende e fa tante voci, anche le voci italiane, per mac os x. Fatti due conti della serva un portatile HP a 800 euro e la sintesi in italiano da 1300 euro, fanno 2200. Metti un mac book che costa qualcosa in più del portatile hp, ma ha la sintesi incorporata nel sistema e aggiungi solo  un centinaio di euro per la voce italiana, siamo a poco più della metà. Della metà!

E comincia il fermento anche in Italia, gente che ci vede poco o niente ma che non gli manca il sale in zucca dice “proviamo”, e cominciano a provare, e sudano e si impegnano e alla fin fine mah, insomma, quasi quasi ci si trova meglio che col pc!! E comincia il passaparola. E si crea una mailing list. E la capitana della banda – nome in codice Rossy – con l’aiuto di molti ma ne cito uno per tutti: Giacinto giacy-vo, riesce nel panico a organizzare sto raduno che doveva essere piccolo e sperimentale, ma richiama ben 60 tra non vedenti, ipovedenti e accompagnatori in centro a Bologna, al Mondadori Multicenter.
Il bar della Mondadori Multicenter spet-ta-co-la-re è nostro per tutta la mattinata e, sbafate una torta agli spinaci e una pizza al metro da tappezzare un monolocale, gentilmente ci lasciano lavare le mani e usare le macchine in esposizione in negozio.

 

Mac book, Macbook pro, iMac, non manca niente: uno per misura. Non tutti con Snow Leopard, però va ben lo stesso. Il bello è che sono ciechi a insegnare a ciechi, quindi sanno già cosa gli serve e l’unico a far niente alla fine sono proprio io!, che pure mi sono portato l’attrezzo da casa ma non c’è proprio posto per metterlo a disposizione. Questi poi vanno via come i treni anche io faccio fatica a stargli dietro e mi sento io un handicappato a rovescio. Gira voce che sia anche stato venduto un portatile ma io non ho visto niente.
Arrivata l’ora del pranzo come in ogni mac day tutti a tavola, ristorante a cinque minuti a piedi (tutto troppo buono!!), e poi all’istituto Cavazza, che è interessato a conoscere questo fenomeno in crescita, anche se in modo informale. Logicamente non si sono interessati della scheda grafica e di come fare montaggio di filmati, ma ci sono state sessioni che spiegano perfino l’uso di garage band con VoiceOver e come nei migliori keynote si è finito a suon di musica. E’ stato proprio un Mac Day, ci si è incontrati, scambiate esperienze, mangiato insieme e appena montati in macchina per tornare a casa il pensiero è già al prossimo da organizzare.
contributo di Massimo Rainato