Evento del 9 settembre: un piccolo riassunto e qualche impressione

di Fabio Strada

Allora è andata; l’evento Apple di ieri è passato, l’abbiamo seguito, abbiamo sentito le novità, praticamente tutte già anticipate, e adesso restano le impressioni sui prodotti annunciati, su quanto ci affascinano o meno, su quanto desideriamo comprarli o meno, su quanto li troviamo nuovi e interessanti o meno.
Ecco un breve riepilogo delle cose annunciate, per chi ne avesse bisogno, ma le informazioni dettagliate si trovano ampiamente in rete.

IPhone 6

Aumentano le dimensioni dello schermo. Due modelli: uno da 4,7 pollici e uno da 5,5. Per entrambi la risoluzione grafica è aumentata rispetto ai modelli precedenti. Continua la marcia per diminuire i millimetri di spessore: l’iPhone 6 è l’iPhone più sottile di sempre.

Naturalmente è migliorato tutto l’hardware, dai processori alle fotocamere. Come da sua abitudine, però, Apple non punta sui numeri delle specifiche tecniche: il nuovo processore A8 è sempre dual-core, la fotocamera è sempre da 8 megapixel. Sono intervenuti piuttosto su ottimizzazioni più sottili: il procedimento di produzione a 20 nanometri del processore permette di raddoppiare il numero dei transistor, rendendolo più potente ma nello stesso tempo con meno consumo della batteria grazie alle dimensioni più piccole; la fotocamera ha un sensore più grande e un meccanismo di stabilizzazione dell’immagine che migliora la qualità delle foto.

Più veloci le connessioni WiFi e 4G, anche se per queste ultime al momento non ci saranno cambiamenti in Italia.
Piccoli miglioramenti anche alla fotocamera frontale, ma la risoluzione rimane bassa, scelta non molto al passo con questi tempi in cui dilaga la moda dei selfie, cioè degli autoscatti fatti con la fotocamera frontale degli smartphone.

Apple Pay

Ma la novità che promette di influenzare veramente la nostra vita quotidiana è Apple Pay, il sistema di pagamento wireless che sfrutta la combinazione dei dati dell’account iTunes, delle carte di credito inserite in Passbook, dell’autenticazione tramite improntadigitale con TouchID e del chip NFC per sostituire portafoglio e carta di credito. Nelle strutture commerciali dotate di POS compatibili con NFC sarà possibile effettuare pagamenti semplicemente avvicinando l’iPhone al registratore di cassa e toccando il lettore TouchID per autorizzarlo. Al sistema di pagamento non verranno comunicati i dati della nostra carta di credito, ma solo un token monouso. E in caso di furto o perdita del telefono si potranno cancellare i dati delle carte di credito salvati in Passbook tramite l’app Trova il mio iPhone.

Tutto questo ci semplificherà la vita e renderà molto più comodi i pagamenti. E nel caso nostro di disabili visivi, la comodità è ancora maggiore: non dovremo trafficare con monete e banconote da contare, o pescare il bancomat o la carta di credito nel portafoglio. Ma per beneficiarne dovremo aspettare. Per ora il servizio sarà lanciato solo negli USA, e non sappiamo quando arriverà in Italia.

Peccato, perché a mio parere per noi disabili visivi questa era sicuramente la novità più capace di invogliarci a cambiare il nostro vecchio iPhone con uno dei nuovi.

Tolto questo, le altre novità sono sicuramente miglioramenti utili, ma anche ovvi. Della fotocamera migliorata si avvantaggeranno le app di OCR o di riconoscimento oggetti. Il modello Plus può essere utile agli ipovedenti, che potranno usufruire di un ingrandimento molto maggiore. Può piacere anche a chi vuole un’interfaccia stile iPad senza comprare un iPad. Infatti sul 6 Plus le app supporteranno il layout della versione per tablet. Inoltre la batteria del Plus avrà una capacità molto maggiore di quella del modello da 4,7 pollici.

Personalmente io non rinuncerei alla praticità delle dimensioni tascabili. La mia opinione personale è che un ordigno di queste dimensioni può aver senso per un non vedente solo se si vuole un device unico che faccia un po’ da telefono e un po’ da tablet.

Apple Watch

Ed è arrivato anche lui, lo smart watch di Apple, l’orologio da polso che avrà varie funzioni dedicate al fitness e alla salute e si potrà usare come interfaccia di controllo e di input/output per l’iPhone (infatti, per funzionare l’Apple Watch avrà bisogno di essere collegato a un iPhone via bluetooth).

Per esempio sarà possibile leggere sull’orologio le notifiche che arrivano all’iPhone, guardare le foto, controllare la musica e utilizzare le mappe per la navigazione GPS (sempre appoggiandosi al GPS dell’iPhone).

Oltre ad essere disponibile in vari colori, e in versione da uomo e da donna (quest’ultimo più piccolo), l’Apple Watch verrà prodotto in tre diversi modelli: quello di base in acciaio, il modello Sport in alluminio leggero, e il modello Edition in oro a 18 carati, che sarebbe la versione di lusso. Inoltre saranno disponibili numerosi cinturini diversi in vari materiali, facilmente sostituibili con un meccanismo a incastro.

L’Apple Watch però sarà messo in vendita solo nei primi mesi del 2015. Non sappiamo ancora se sarà dotato di VoiceOver. Dal momento che utilizza iOS potremmo prevedere che sarà accessibile, in quanto tutti i dispositivi iOS sono dotati di VoiceOver.

Ma è anche vero che si tratta di una versione speciale del sistema, con un’interfaccia del tutto diversa. A mio parere, al momento VoiceOver non è ancora pronto per l’orologio; probabilmente ci stanno lavorando e speriamo che quando l’Apple Watch uscirà sarà dotato di VoiceOver. Ma potrebbe essere che nelle prime versioni non sarà accessibile; forse anche i gesti di VoiceOver vanno rivisti per funzionare sul piccolo display.

Una nuova rivoluzione o un flop?

Qui cominciano i dubbi e le incognite sul nuovo prodotto Apple. Sarà un’altra novità che come l’iPhone e l’iPad sconvolgerà il mercato e diventerà lo standard di riferimento per tutti gli altri, oppure un fiasco arrivato in ritardo sulla concorrenza e privo dell’originalità necessaria a ripetere i successi passati di Apple?

Come sempre le opinioni e le reazioni sono contrastanti. E’ sempre stato così, ogni volta che Apple ha lanciato un nuovo prodotto, dal Mac all’iPad. Solo che di solito erano i “nemici” della Mela, quelli a cui non è mai piaciuto lo stile e la filosofia di Apple, a stroncare i nuovi prodotti, a dire che erano più costosi e facevano meno cose della concorrenza, insomma che erano tutto fumo e niente arrosto. Gli Apple fan invece di solito erano assolutamente entusiasti.

Stavolta invece c’è anche una parte dei fan che è rimasta molto fredda e scettica nei confronti dell’Apple Watch.

Io ho seguito l’evento tramite la diretta di Saggiamente, dato che lo streaming ufficiale di Apple era molto traballante. E nei commenti all’Apple Watch regnava lo sconcerto, in un’atmosfera abbastanza depressa: molto scetticismo sulla sua reale utilità (a cosa serve guardare le foto o le mappe sull’orologio quando lo puoi fare sull’iPhone che dovrai comunque avere per forza in tasca?), e anche sulla sua estetica. Il modello d’oro è stato giudicato molto kitsch, e l’accoppiata con alcuni cinturini addirittura inguardabile.

Ora, può essere che il design dell’Apple Watch sia stato fatto sulla base dei gusti americani, che notoriamente sono – diciamo così – un pochino meno raffinati dei nostri. Però è anche vero che per disegnare l’orologio Apple ha assunto fior fiori di designer provenienti dal mondo della moda. Se il risultato è inguardabile, forse c’è qualche problema…

Ma stamattina invece leggo su Macworld che Philip Michaels, che ha provato l’Apple Watch nella demo room alla fine dell’evento di ieri, pensa che l’interfaccia sia molto curata, l’interazione utente molto ben pensata, e che alcune funzioni e scelte distanzino nettamente l’Apple Watch dai prodotti della concorrenza, dandogli un qualcosa in più.

Quindi sarà un flop o un successo? Lo sapremo quando uscirà e ci potremo mettere le mani.

La mia sensazione però è che sarà un prodotto apprezzato, con qualche tocco in più rispetto agli altri, ma che non rivoluzionerà il suo mercato come fecero l’iPod e l’iPhone. Anche loro erano arrivati dopo anni che esistevano già i lettori MP3 e gli smartphone, ma erano completamente diversi da tutto il resto, rimescolavano completamente le carte in tavola. Magari facevano poche cose rispetto agli altri, si concentravano su pochi elementi, ma questi elementi erano talmente forti rispetto agli altri prodotti, come un’interfaccia utente completamente nuova, che facevano la differenza in modo decisivo.

Questo orologio avrà probabilmente delle funzioni in più rispetto agli altri e un’interfaccia più curata, ma non è così diverso dagli altri da rimettere tutto in discussione. Penso che avrà successo nell’ecosistema Apple, ma non porterà grandi scompigli fuori di lì.

Il tempo darà le risposte.

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