Falsi Ciechi? Non mi dispiacerebbe leggere questo articolo

Sull’onda dell’ennesimo articolo che fa sensazionalismo e scorretta informazione sui falsi ciechi beccati a Crotone qualche giorno fa, mi sono messo a scrivere un bel papiro che trovate più sotto.
Non lo so, magari è scritto male.
Sicuramente andrà migliorato.

E forse… l’ho scritto più per far sbollire l’ennesima arrabiatura da informazione superficiale…
Fatto sta che non mi dispiacerebbe leggere su qualche giornale un simile articolo…

Questi falsi ciechi…

Indignato da un articolo uscito nei giorni scorsi sull’ANSA, in cui la guardia di finanza scopre due falsi ciechi nel crotonese ho deciso che ora basta. Basta con l’ignoranza, basta con la falsa informazione che fa sensazionalismo, basta con quegli atteggiamenti da medioevo, che alla fine, discriminano sempre noi ciechi ed ipovedenti.

L’articolo:
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/03/03/due-falsi-ciechi-scoperti-da-gdf_9dfeaaf1-fc74–4a4c-b23a–4d89cae2744c.html

Ed il video reperibile sull’ansa al link:
https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2015/03/03/due-falsi-ciechi-scoperti-da-gdf_2e4d88fc–311f–4121–9c78-ec6659322d4a.html

Quello che mi ha fatto imbufalire, non è la scoperta di questi falsi ciechi che guidano l’auto, per questo spero vivamente che siano puniti, e che con loro siano torchiati anche i medici che hanno riconosciuto loro l’invalidità. Ma il fatto che alla fine dell’articolo, e dal video, come si può sentire, è che viene detto che … “utilizzavano un telefono touch screen”.

Alla fine succede che chi ci vede utilizzare i nostri iPhone od i nostri dispositivi Android, ci addita come falsi ciechi… e questo oltre che non va bene, non è nemmeno corretto.

Lorsignori devono infatti sapere che ormai da almeno 5 anni noi possiamo utilizzare telefoni come quelli sopra menzionati, iPhone, che viene prodotto da Apple e che integra al suo interno uno screen reader che legge ciò che compare sullo schermo, e che, ci permette, toccando il display, di sapere cosa c’è scritto sotto al nostro dito.

Anche i telefoni Android integrano TalkBack, uno screen reader che fa la stessa cosa, consentendoci così di poter utilizzare uno di questi telefoni, anche se privi della vista o se vediamo poco.

“Ah, si, dai i comandi vocali al tuo telefono…” Mi sono sentito spesso dire da vedenti con cui mi sono rapportato…

Eh no, cari miei, uno screen reader è un sistema ben più complesso. Screen reader significa letteralmente lettore di schermo, e non fa altro che tradurre a voce, dirci con una voce elettronica ciò che compare sullo schermo. Oltre a questo, lo screen reader riconosce delle particolari gesture, dei comandi, attraverso i quali noi possiamo impartire ordini al dispositivo. Questi comandi, ad esempio, ci consentono di aprire applicazioni, scorrere liste, farci leggere un messaggio o un documento o una pagina internet dall’inizio alla fine… e mi fermo qui per non farla troppo complicata per chi le cose è abituato a vederle. Per noi infatti le informazioni vengono esposte in maniera sequenziale.
Non ci accorgiamo se un elemento stia a sinistra sulla pagina internet, oppure a destra… per noi fa lo stesso. Quell’elemento viene prima, oppure dopo di qualcos’altro, quindi siamo costretti su siti che non conosciamo, a farci una sorta di mappa mentale di che cosa vien prima e di che cosa c’è dopo, per permetterci poi di andare, ad esempio, ad aprire il link giusto.

Ma perché parlo di dispositivi?

Perché non ci sono solo i telefoni. Infatti, allo stesso modo possiamo utilizzare i Tablet, sempre di casa Apple vi è l’iPad, e nel mondo Android vi sono svariati modelli di questi dispositivi.

Non per ultimi i computer, che, non governiamo toccando lo schermo, ma impartendo comandi allo screen reader attraverso comandi speciali da tastiera.

I computer, tanto per la cronaca, li utilizziamo da svariati anni. Per quanto riguarda me, ho cominciato nel 1994 al corso di programmatore elettronico non vedente tenuto dall’istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Ma io ho cominciato nel 94, altri ciechi lo facevano già da qualche anno. E questo lo dico a poiché, con due calcoli, sono più di 20 anni che siamo in grado di utilizzare un computer, con tutto quel che ne consegue… Dal redigere documenti, alla navigazione internet, email, ed i social network che in questi ultimi anni vanno molto di moda.

Con il perfezionamento delle tecnologie, e con l’avvento degli iPhone (che per la cronaca non sono i primi telefoni che abbiamo iniziato ad usare, sempre con l’aiuto dello screen reader), abbiamo iniziato ad usare anche programmi che, per esempio, ci aiutano nella vita quotidiana, e ad interagire con amici vedenti e non tramite Facebook, Twitter, e programmi di messaggistica come Whatsapp.

Autonomia nella vita quotidiana.

Ci sono numerosissimi programmi che ci aiutano nel quotidiano. A cominciare dagli OCR (Optical Character Recognition) ovvero, riconoscimento ottico dei caratteri. Con l’aiuto della videocamera a bordo di questi telefoni, e con l’applicazione giusta, infatti, inquadrando un foglio di carta possiamo farci leggere in molti casi, ma non in tutti, ciò che vi è scritto sopra.

Restano fuori da questo piccolo miracolo le scritte a mano, per esempio, o di bassa qualità, o fatte con caratteri non facilmente riconoscibili, ma si tratta pur sempre di un grande aiuto.

Sempre sfruttando la videocamera vi sono applicazioni che consentono di rilevare la luce, per verificare, per esempio, che qualche visitatore accorso in casa mia, non mi abbia lasciato qualche luce accesa.

Per poi proseguire con altri programmi di navigazione satellitare, che, guidandoci a voce sono una manna dal cielo per percorrere strade in luoghi per lo più a noi sconosciuti… o, molto più banalmente per sapere a quale stazione del treno mi sono fermato…

A tal proposito infatti, Luca Ciaffoni, un italiano è stato invitato da Apple qualche anno fa alla presentazione ufficiale per presentare il suo ottimo lavoro. Ariadne Gps è un programma in grado di darci informazioni rispetto ad un luogo di nostro interesse, dove si trova rispetto a noi ed a quale distanza.

Oltre alle cose banali, come le email, la navigazione internet, possiamo utilizzare questi gioielli tecnologici per leggere libri. Con l’avvento degli ebook infatti possiamo acquistare un libro di nostro interesse e farcelo leggere dalla suddetta vocina elettronica…

Ma come fai ad inquadrare un foglio di carta per farne la foto?

Beh, per questo ci sono dei trucchetti. Se sei ipovedente puoi aiutarti col residuo visivo. Non vedi quel che c’è scritto sul foglio, ma il foglio in se si. Basta quindi allontanare il telefono di una ventina di centimetri e scattare la foto.
Se invece sei non vedente… beh, la foto la fai alla cieca seguendo pressapoco lo stesso principio, cercando di mantenere il telefono centrato rispetto al foglio, ed allontanandolo di una spanna da esso. Poi si fa la foto, ed il programma di riconoscimento farà il resto.

Vi sono al vaglio altre applicazioni che consentiranno l’individuazione, ad esempio di strisce pedonali, che, lo speriamo tutti, dovrebbero renderci gli attraversamenti di strade trafficate meno angosciosi.

Come è giusto che si sappia di chi froda lo stato, come i falsi ciechi, così è giusto che si sappia però che un cieco non è un animale chiuso nella gabbia di casa sua e basta. Un cieco è una persona, ed essendo una persona come chiunque ha una sua vita privata, relazioni, interessi, ambizioni. E se gliene si dà la possibilità, si scopre che è anche in grado di lavorare… Certo, con i dovuti accorgimenti.
Non si può infatti pretendere di mettere un cieco all’archivio fotografico di un giornale, come è successo a mia moglie qualche anno fa…

Le limitazioni ci sono… ma non rendiamole insuperabili, impossibili, diffondendo la falsa concezione che, un cieco che usa un telefono touch screen sta frodando lo stato…

Noi cerchiamo, con le possibilità che abbiamo, e con tanta caparbietà di affrontare tutte le Chi ha la fortuna di avere due occhi che funzionano bene si deve rendere conto della fatica che facciamo, ma è una fatica che noi superiamo. La voglia di vivere è quella che ci dà lo stimolo di affrontare tutto quanto, non perché siamo dei superman, ma semplicemente perché le tecnologie del giorno d’oggi ci consentono di fare qualcosa in più, rispetto al passato, per la nostra autonomia.

Questa dovrebbe essere una informazione corretta da divulgare. Così che magari mentre si passa di fianco a qualcuno magari ci si senta gratificare da un “ma che bravo…” piuttosto che mortificati da un: “ma quello ci vede…”.

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