Due giorni alla Microsoft House per lavorare a progetti improntati all’accessibilità. Un’iniziativa che ha raccolto il patrocinio dell’Unione Italiana Ciechi e ha visto la partecipazione in prima linea dei nostri validissimi collaboratori Stefano Scala e Sauro Cesaretti.
L’iniziativa porta il banner : Connected Ability, tecnologia a supporto delle disabilita’ visive e si è svolta 27 e 28 giugno direttamente alla Microsoft House, la nuova sede dell’azienda da poco inaugurata al centro di Milano.
dopo l’accessibility day e il marketing digital festival , vediamo coinvolti in prima linea Stefano Scala e sauro cesaretti anche nella innovativa iniziativa proposta da microsoft.
Un workshop esteso in due giorni interi di intensivo confronto nel campo dello coding e lo sviluppo studiando in particolare gli aspetti dell’accessibilità : – il tema scelto per l’hackaton organizzato in collaborazione con UgiDotNet, DotNetToscana e DevMarche, con il preciso obiettivo di costruire progetti e soluzioni che mettano a disposizione di ciechi, ipovedenti e di chiunque sia affetto da patologie visive strumenti in grado di fornire lo stesso supporto tecnologico di cui può godere chiunque altro.
gruppo composto da ragazzi giovani , entusiasti e ben collaudato nella promozione e la organizzazione di eventi che hanno il preciso obbiettivo di produrre soluzioni funzionanti che facilitano le persone non vedenti e ipovedenti.
anche questi due giorni portano il marchio di questo gruppo:
informare, creare e divertire!!!
l’hackathon ha cominciato alle 9 di mattina del 27 con workshop e seminari che illustrano gli strumenti che gli sviluppatori avevano a disposizione durante dell’hackaton vero e proprio, e da ora di pranzo sono stati formati le squadre per poi successivamente iniziare alla vera e propria sessione di coding.
interessante anche la possibilità per gli partecipanti di passare la notte alla Microsoft House a fare le ore piccole in compagnia di molti altri sviluppatori?
A supporto dei partecipanti era presente anche il team dei Technical Evangelist di Microsoft, e non solo: sono stati messe a disposizione degli sviluppatori anche delle schede Cloud-JAM di RushUp, uno strumento utile per unire i Cognitive Services di Microsoft a un hardware capace di creare un vero e proprio prototipo pronto per sperimentare con il mondo della Internet of Things (IoT).
Dopo 48 ore di sviluppo ininterrotto, ovviamente sono stati scelti i migliori progetti. Idee concrete, pensate per aumentare l’accessibilità delle opere d’arte e della città
I ragazzi in gara. sono stati condotti sul campo da sviluppatori non vedenti da lungo tempo ,: Stefano Scala, Sauro Cesaretti UICI di Ancona , e lo spagnolo Juanjo Montiel Perez.
vediamo insieme quali sono stati gli progetti :
BI The Way
Alessio Magonza, Matteo Manzoni, Andrea Mottini, Gabriele Povolo e Luca Tartaglia: il team FreeWay e il loro progetto BI The Way si aggiudicano il primo premio di vincitori.
. Un servizio di pubblica utilità che punta a dotare i mezzi pubblici di un piccolo ed economico dispositivo a bordo che segnali in modo puntuale a chi deve salire a bordo, via Bluetooth o via WiFi, quando arriva l’autobus e il treno giusto: un’idea pensata per consentire a chi non vede di distinguere le linee di trasporto l’una dall’altra, ma che potrebbe risultare utile anche a chi semplicemente si sta muovendo in una nuova città.
audio-gioco. Cassian and The Dragon’s Flame
Molto interessante anche il lavoro di Bolopix: i quattro audio-gioco. Cassian and The Dragon’s Flameuniversitari membri del team (Martina Brunelli, Simone Dosi, Gian Maria Lunghi, Fabio Parlascino) hanno lavorato a un audio-gioco. Cassian and The Dragon’s Flame è un’avventura RPG da completare quasi soltanto seguendo l’audio-descrizione: l’interfaccia è ridotta al minimo, accessibile agli ipovedenti, e la voce narrante guida il giocatore tra dungeon, quest e dialoghi con i personaggi non giocanti.
ImageToMusic
Più visionaria e immaginifica l’idea di Giacomo Motta e Andrea Napolitano, i giovanissimi componenti del team Beta Wings che hanno creato ImageToMusic: hanno messo assieme un’app per trasformare un quadro o un’opera d’arte in musica, scattando una foto con lo smartphone e lasciando al software il compito di tradurre i pixel in un’onda sonora che interpreti i colori e le loro combinazioni in una vera e propria musica fatta di luce. Un’idea interessante, e che va oltre la semplice spinta all’accessibilità delle opere d’arte per chi non può vederle.
Maier
La squadra DuckBills, formata dai due studenti del Politecnico Lorenzo Farinelli e Francesco Guardiani, ha invece pensato a Maier: una app per rendere più accessibile la città, con il contributo da parte di utenti vedenti e non vedenti che segnaleranno lavori in corso, ostacoli, incidenti e punti a cui prestare attenzione quando ci si trova in strada. L’app informa il proprietario del telefonino su come aggirare gli ostacoli, ma è stata pensata per fare anche qualcosa di più: per esempio per raccontare i luoghi più interessanti (POI), una funzione che potrebbe tornare utile a tutti.
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