Recensione Time Capsule

Oggi presentiamo Time Capsule, una base airport che permette di avere, oltre ad un router vero e proprio, tutta una serie di servizi davvero impressionanti.

Innanzi tutto, per chi non lo sapesse, vengono definite, da Apple, “basi airport” quelle unità che, in buona sostanza, possiamo intendere come router od access point; oggetti, va da se, atti a mettere in rete diverse macchine, le quali possono condividere risorse tra loro ed uscire sul web.

Tra questo genere di oggetti, mi sono fornito, dovendo cambiare il vecchio rouhter Linksys, del top di gamma, il Time Capsule.
Un “giocattolo del genere, oltre al discorso legato alla connettività, discorso che affronteremo più avanti, mette a disposizione anche una porta Usb, per poter collegare unità di archiviazione di massa o stampanti che verranno condivise, oltre ad un hard disk da un terabyte integrato… davvero non male.

Il lato connettività, inoltre, mette a disposizione dell’utente tre entrate lan, una uscita van ed un wireless dual band di altissimo livello.
Esteticamente, Time capsule, si presenta come una ”autoradio estrabile” vecchio stile, non ha alimentatori esterni, ma va collegato alla rete elettrica semplicemente con una spina standardissima.

Come sempre, la confezione risulta, senza dubbio, essenziale, ma estremamente gradevole, sia da vedere che da maneggiare, dimostrazione, se ve ne fosse bisogno, di cura nei minimi particolari da parte della ditta di mr. jobs.

Veniamo, dopo questa introduzione, alle prestazioni, ma, sopratutto, vorrei raccontarvi come, senza dificoltà alcuna, si possa rendere operativo un hardware di questo livello.
Sballato l’oggetto, lo ho sostituito al vecchio router, si è avviato ed ecco iniziare la fase di configurazione.
1 – mac e wireless:

non appena ho acceso la base, il mac si è accorto dell’arrivo di una nuova situazione e mi ha permesso, attraverso l’utility airport presente sia su cd che già nel sistema, di fare partire il setup del nuovo network.
a questo punto, dopo le varie finestre di presentazione/accettazione delle condizioni d’uso, immancabili, mi sono trovato di fronte a due pulsanti: configurazione manuale e continua…
la prima opzione, ovviamente, permette di andare a fondo nella gestione delle opzioni di Time capsule mentre il pulsante continua avvia un wizard estremamente veloce ed intuitivo per rendere l’unità operativa con il minor sforzo possibile.
Essendo la prima volta che mi trovavo di fronte ad oggetti simili, ho optato, anche per verificare personalmente, se il buon “collega e parti” fosse realtà o favola.
In questa fase, vengono chiesti alcuni parametri come, giusto per fare un esempio, il nome del nuovo network, il tipo di password, la password stessa e poco altro.
finito il processo semplificato, il Capsule, via wireless, viene restartato e… finito, il mac è in rete.
tempo dell’operazione, dieci minuti scarsi.
finito questo step, ho fatto subito partire il processo di backup automatico, il time machine, del quale ho sentito parlare tante volte.
un backup di venti gb fatto, via rete senza fili, in meno di 45 minuti.
2 – collegamento via lan, del pc con jaws:

trovandomi in possesso di un pc Windows, ho voluto provare la compatibilità tra i due ambienti; ho collegato la macchina Windows, ad una delle entrate lan, ho inserito il cd a corredo e… ecco partire il setup dell’utility airport per sistemi microsoft…
interfaccia perfettamente identica a quello su mac OSx e, cosa importantissima, totalmente accessibile con Jaws; stesso procedimento descritto sopra e, negli stessi dieci minuti scarsi, ecco anche Windows xp in rete.
3 – settaggi avanzati:

i procedimenti che abbiamo appena visto assieme, come può esser intuibile, sono, comunque, molto superficiali e, magari, si può aver bisogno di dover andare a fondo… sempre attraverso l’utility airport, sia da mac che da pc, abbiamo la possibilità di decidere cosa condividere sul disco integrato, quali quote assegnare a livello di connettività, assegnare un accesso “ospiti” al wireless per rendere disponibili connessioni senza condivisione di di dati, gestione delle porte ecc…
questo per dimostrare come la semplicità d’uso non infici l’efficacia e la duttilità di un oggetto del genere.
4 – prestazioni della connessione wireless:

questo aspetto, sinceramente, mi ha impressionato per stabilità e potenza; la connettività dualband a 20db, regolabili, garantiscono una copertura, all’interno della nostra abitazione, pressochè totale ad una velocità, con il segnale a fondo scala, di 114mb, scusate se è poco.
5 – condivisione delle risorse tra windows e Snow leopard:

ovviamente, essendo le due macchine collegate alla stessa unità, diventa scontato che si provi a metterle in collegamento tra loro…
ho condiviso, sotto windows, un disco interno sempre da un terabyte, con tutti i permessi attivati, attraverso la combinazione di tasti command + shift + c,, mi sono ritrovato, tra le risorse, anche il disco in condivisione del pc, in pratica 2 terabyte in condivisione.
Considerazioni finali:

Ancora una volta, e non esagero, prendere consapevolezza di quanto si possa fare con questi strumenti, senza impazzire, lascia increduli quelli che, sino ad ora, non avevano avuto la possibilità di provare.
questo oggetto, inoltre, è alla portata, anche, di chi si muove in ambito Windows, con un’efficacia incredibile che, a mio avviso, contrasta in maniera evidente con le instabilità tipiche dei prodotti di Redmond.

Negli ultimi periodi, mi rendo conto, diverse volte mi sono trovato a descrivere, in maniera entusiastica, l’esperienza nel mondo di Apple, forse in maniera enfatica, ma le prestazioni di fronte alle quali ci si trova, alle volte, lasciano basiti e, non esagero, increduli.

Esistono comunque alcune cose che potrebbero essere migliorate, per esempio non esiste una interfaccia web per la configurazione della base, cosa che potrebbe risultare utile non avendo sottomano il software airport utility. Il disco interno non è ufficialmente sostituibile, con uno più capiente, avrebbe fatto comodo avere un client edonkey o bittorrent per poter accedere alle reti p2p anche a computer spento. Certo questo è volere proprio andare a cercare dei difetti su un oggetto che è comunque a livelli di eccellenza nella categoria di appartenenza.

La speranza, ad ogni modo, resta quella che questo condividere cose, risulti utile per le valutazioni di tutti.

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