Suonare con il touch screen di ipad, anche con voiceover si può!

di Fabio Strada quando in marzo, contestualmente al lancio dell’ipad 2, la apple ha rilasciato le versioni per ipad di imovie e garageband, la mia reazione istintiva è stata un’ondata di adrenalina. io che già stavo puntando l’ipad mi vedevo servito su un piatto d’argento una scusa più che valida per comprarmelo subito: cioè garageband. ci ho messo un giorno o due a realizzare che il mio entusiasmo poggiava su un assunto tutto da verificare, e cioè che garageband fosse accessibile. un ritorno al realismo, insieme alla mancanza di notizie sull’accessibilità di gb con VO, mi avevano fatto ritornare sulla terra: le aspettative più realistiche dovevano essere che quel garageband io non avrei potuto usarlo. Ciò nonostante, la voglia di comprare l’ipad ormai era un po’ troppo radicata per farmela passsare, e quindi ho proceduto ugualmente nell’acquisto, ben sapendo che lo facevo più per voglia che per necessità. Da allora, dell’ipad non mi sono affatto pentito. continuo a pensare che non sia necessario, ma è piacevole da usare, e sicuramente ha determinato un netto calo del tempo che passo di fronte al mac per le attività più “routinarie”, tempo che però è riaumentato con l’uscita di lion. ma si sa che il gioco più nuovo è sempre quello più desiderato, no? Comunque, quando ho comprato l’ipad, per un mesetto non mi sono neanche curato di cercare garageband sull’app store. sia perché prima volevo impadronirmi dei rudimenti dell’uso dell’interfaccia touch, sia perché davo per scontato che tanto non ci avrei fatto niente. Poi, in previsione anche di una dimostrazione di prodotti apple, ho deciso di spendere i miei 4 euro, tanto per dire che ce l’avevo. dal di qui è iniziata un’altalena di sorprese e delusioni che non mi era capitata con garageband per mac, dove avevo assistito in modo più lineare al progresso da un livello di accessibilità limitato, ma sufficiente a un uso minimale, a miglioramenti decisamente significativi, anche se non fino all’accessibilità completa. Qui, invece, aprendo l’app per ipad mi aspettavo un vuoto totale. Con mia notevole sorpresa, invece, mi sono trovato davanti ad uno schermo di pianoforte virtuale, dove erano addirittura segnalate da voiceover le ottave della tastiera. Però, mi sono detto, come programma inaccessibile non è male! Ovviamente per suonare la tastiera bisognava spegnere vo, ma questo l’avrei messo comunque in conto. e spegnendolo, ecco che potevo suonare il mio pianoforte touch! Questo buon inizio inatteso mi faceva già rinascere le speranze. che venivano però subito frustrate dai passi successivi: il pulsante per cambiare gli strumenti non funziona. spegnendo VO e tappando a caso, mi compare una chitarra o uno strumento chiamato registratore vocale, ma poi non riesco più a uscire dal di lí. Insomma, non si riesce a usare. peccato, però è quello che mi aspettavo dall’inizio. per un po’ di mesi gb non lo tocco più. Poi un giorno lo riapro, e forse per caso o forse per un’improvvisa intuizione, mi viene in mente che forse certi pulsanti che con VO non c’è verso di farli funzionare, magari potrebbero andare se provassi il famoso doppio tap col secondo trattenuto. Detto fatto: è proprio così. Alcuni pulsanti, in particolare quello per scegliere gli strumenti, che mi faceva dannare, così funzionano! certo che, però,, mi dico, figuriamoci se riuscirò ad usare i vari strumenti smart, tipo la smart guitar. Già non riesco a suonare la tastiera normale, perché non riesco a beccare i tasti, la posizione delle dita non è naturale, in più mi sembra pure che il touchscreen risponda in ritardo; figuriamoci gli altri! E invece, sorpresa: mi accorgo che la smart guitar si suona meglio della tastiera. e anche la batteria si suona, anche se è quasi impossibile beccare sempre la mira dei tamburi e piatti. Ma queste naturalmente sono cose che si fanno a Voiceover spento. quindi non è un fatto di accessibilità però di usabilità sí! A questo punto allora mi è venuta veramente voglia di capire come funzionava gb e fino a che punto si riusciva a usare con VO! Mi sono letto sistematicamente tutto l’help e un po’ alla volta ho provato a verificare quello che si riusciva a fare con VO, quello che si riusciva a fare spegnendo VO, e quello che proprio non si riusciva a fare. Risultato: spegnendo VO si riesce in buona misura a suonare gli strumenti touch. ma alcuni controlli sono veramente ardui da manipolare alla cieca. uno per tutti: la manopola autoplay degli strumenti smart. con VO si possono controllare i menu per scegliere gli strumenti e le tracce. è in gran parte accessibile la finestra per la regolazione dei parametri del brano (tonalità, ritmo ecc.), così come la finestra del mixer (livelli ed effetti). In sostanza, dunque, si riesce a fare una registrazione multitraccia e a fare un mix molto rudimentale. Dunque, è possibile buttare giù una bozza, un’idea di brano, che poi potremo sviluppare in modo più agevole e più completo con garageband sul mac. Definirei l’accessibilità di garageband per ipad “a macchia di leopardo. ci sono parti che sono più accessibili di quel che ci si aspetterebbe, e poi ci sono buchi clamorosi che costituiscono vere e proprie barriere, ostacoli a volte non aggirabili se non ricorrendo a gb per mac, oppure aggirabili solo a prezzo di grandi perdite di tempo e numerose imprecazioni! Ad esempio:

  • i due pulsantini per regolare la velocità del metronomo non sono accessibili
  • il controllo per il pan delle tracce è completamente invisibile a VO
  • le due freccette per regolare la lunghezza delle sezioni di un brano non sono accessibili
  • a differenza di gb per mac, le sezioni in gb per ipad sono fondamentali, perché tutti i brani hanno la regione ciclo attivata e sono costruiti per sezioni
  • diversi controlli dello strumento sampler non sono accessibili, in particolare quelli per tagliare il suono, e anche lo strumento guitar amp non sembra particolarmente accessibile
  • (in questo facendo il paio con l’analogo di gb per mac)
  • il browser loop è, accessibile, ma il trascinamento dei loop viene fatto alla cieca, nel senso che non si sa dove trascini il loop

Quest’ultima cosa è dovuta alla maggiore e più grave fra le accessibilità di gb per ipad:
la vista delle tracce e delle regioni è completamente inaccessibile a VO. dunque non è possibile fare alcun editing.
È una situazione simile a gb 5.x, quello di ilife ’09 per mac. però lí mentre le regioni erano inaccessibili, le tracce invece si vedevano. qui invece niente.
dunque questo è il limite più grande e più urgente a cui porre mano, se la apple ha intenzione di lavorare all’accessibilità.
Queste richieste le ho elencate in una segnalazione che ho già inviato all’accessibility team.
sinceramente non so se all’accessibilità di gb ci vogliano lavorare oppure no.
Qquello che già c’è mi farebbe essere ottimista, a meno che non sia dovuto puramente al caso. ma l’etichettatura delle ottave della tastiera dubito che sia del tutto casuale.
Per concludere, ho voluto fare un piccolo esperimento. provare a realizzare una canzoncina interamente sull’ipad, senza aiutarmi col mac, per vedere se riuscivo ad arrivare in fondo e quali erano gli ostacoli e le barriere che incontravo.
direi che sono arrivato in fondo, anche se, sul finale, ho avuto bisogno dell’intervento di un vedente.
avevo bisogno di eliminare una regione nella traccia di batteria che per errore avevo registrato in coda al pezzo, e dal momento che le regioni sono del tutto inaccessibili, come ho detto, non c’era modo di farlo con VO.
Avevo deciso di intervenire in via eccezionale col mac, unicamente per questa operazione, ma non mi è stato possibile farlo, perchè, sorpresa, importando il brano in gb sul mac uno degli strumenti del progetto veniva alterato in modo inaccettabile, quindi non potevo passare dal di lí.
L’unica maniera, allora, è stato farmi prestare l’occhio e il dito dal mio amico, nonché batterista, che ha cancellato la regione per me.
Vi faccio sentire il risultato dell’esperimento, senza alcun intento estetico (tipo: sentite che bella canzone), ma esclusivamente tecnico, cioè: questo è quanto noi non vedenti possiamo fare con gb per ipad, usando VO o arrangiandoci spegnendo VO.
Tutto il brano è stato fatto completamente ed esclusivamente sull’ipad: quindi con gli strumenti virtuali di gb e suonando sul touchscreen.
non ci sono loop, non ci sono strumenti esterni, niente tastiere e niente chitarre. solo strumenti touch. e tutti suonati.
Però quantizzati, perch´ questo si può fare con VO, quindi mi sentivo autorizzato a farlo.
Parlando sinceramente, a me la canzone non dispiace, ma vi toglierò dall’imbarazzo e commenterò da solo la voce: fa schifo, è stonata e la pronuncia inglese fa pena.
pensavo e speravo di riuscire a cantare un pochino meglio di così, ma tant’è, questo è quello che passa il convento. con un po’ di tempo magari ci posso lavorare su e migliorarla un po’, però l’obiettivo, come ho detto prima, non era di far sentire una cosa bella, o cantata bene, ma di far sentire quello che noi riusciamo a fare con gb e VO.
A proposito, la voce è registrata col microfono incorporato dell’ipad, e questo spiega la qualità audio.
gli errori di esecuzione che ci sono negli strumenti, invece, li ho lasciati volutamente. come ho detto ho quantizzato, però non ho cercato la perfezione dell’esecuzione.
Logicamente ho rifatto le registrazioni finché il risultato non era per lo meno accettabile, ma non sono voluto arrivare a un’esecuzione impeccabile, ammesso che ci sarei mai potuto arrivare, perchè mi interessava proprio far sentire le difficoltà che ci sono a suonare col touchscreen. per quanto possiamo allenarci nella precisione, credo che sia difficile non sbagliare mai una nota o non scagliare mai un colpo di rullante o di charleston, visto che dobbiamo muoverci completamente senza riferimenti tattili, ma esclusivamente posizionali.
ecco, dopo tutto questo sproloquio, questo è il link per giudicare ciò che vi ho, sin qui, raccontato.

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