WWDC 2011 Report

E così il keynote della WWDC 2011 è arrivato. Alla fine ha avuto ragione chi, come il sottoscritto, pensava che l’annuncio stampa di Apple di una settimana fa era da prendere sul serio: le novità hanno riguardato esattamente i tre argomenti preannunciati (Lion, iOS 5 e iCloud). Nessun ulteriore annuncio a sorpresa, nessuna “one more thing” e niente nuovo hardware, a cominciare dall’iPhone. Ma anche cosí, alcune delle novità preannunciate hanno ugualmente una portata epocale e segnano un netto cambiamento in meglio nell’uso dei prodotti Apple e soprattutto dei dispositivi mobili. Facciamo insieme un breve riassunto.
Lion
Le vere novità annunciate ieri alla WWDC , rispetto a quanto già sapevamo, sono la data di uscita, indicata a luglio, e il prezzo: 30 dollari! Il prezzo per l’Europa sar&agrave di 24,99 euro, davvero questa politica, inaugurata con Snow Leopard, mette la Apple su un altro piano rispetto alla concorrenza in fatto di prezzi dei sistemi operativi. Apple ha anche annunciato che chi comprerà un nuovo Mac a partire dalla data del 6 giugno avrà diritto ad avere Lion gratis quando uscirà. Da rettificare invece le notizie che si erano diffuse sulla completa integrazione di OS X Server dentro Lion. Lion Server sarà venduto separatamente a un prezzo di 50 euro, ma richiederà la presenza di Lion. In pratica, quindi, chi comprerà Lion Server acquisterà a parte il pacchetto aggiuntivo di servizi server, che quindi – almeno così sembra – non saranno presenti nella versione client.
Confermato anche che Lion (così come Lion Server) sarà disponibile solo tramite il Mac App Store.
Ricapitoliamo allora le principali caratteristiche del leone. Le funzioni probabilmente più utili saranno:
Resume:
all’uscita di ogni applicazione ne verrà salvato lo stato in modo da ritrovarla all’apertura successiva esattamente come l’abbiamo lasciata. La cosa più affascinante è che il discorso vale anche per l’intero sistema operativo. Dunque al riavvio ritroveremo il sistema esattamente com’era quando l’abbiamo chiuso. Auto Save: non sarà più necessario salvare i documenti perché provvederà a farlo il sistema ogni volta che si esegue una modifica. Versioni:ogni volta che un documento viene modificato, viene conservata anche la sua versione precedente. Un po’ come avere una piccola Time Machine per ogni singolo documento, sarà possibile recuperare versioni precedenti, ma anche copiare e incollare fra diverse versioni. Queste tre novità messe insieme, pensiamo, hanno la capacità d’incidere sul modo in cui siamo abituati a lavorare con un computer.
Gesti multitouch:
ne sono stati introdotti diversi, in gran parte provenienti da iOS, per manipolare oggetti, zoomare pagine e foto, scorrere fra finestre e applicazioni a schermo intero. Per quanto riguarda le app a schermo intero, in pratica si vuole riproporre in Lion l’interfaccia di iOS, con l’applicazione attiva che occupa l’intero schermo. Sull’effettiva utilità e comodità di questa modalità ci sono perplessità, soprattutto da parte di utenti Mac di lunga data, ma alla Apple sembra piacere parecchio. L’adozione di questa nuova modalità d’interfaccia è strettamente legata all’introduzione di nuovi gesti multitouch, che permetteranno di passare da un’app a schermo intero all’altra, oppure al desktop.
Mission Control:
una nuova visualizzazione che combina Exposè e Spaces. Permetterà di avere una visione istantanea di tutto quanto è aperto al momento: finestre, applicazioni, app a schermo intero, desktop e widgets. Resta da vedere se questa funzionalità sarà accessibile con VoiceOver. A giudicare dai precedenti (Exposè non è mai stato accessibile) ci sentiamo di dubitarne.
Launchpad:
dal Dock sarà possibile accedere a una vista a schermo intero di tutte le app installate sul mac, che ripropone in tutto e per tutto l’aspetto delle schermate home di iOS. Anche sull’accessibilità di questa funzione nutriamo dubbi, in quanto nelle developer preview di Lion finora circolate il Launchpad è sempre stato inaccessibile; anche se non ci pare ci siano difficoltà tecniche in questo senso, dal momento che le schermate home di iOS sono perfettamente gestibili con VOiceOver.
Mac App Store:
con l’uscita di Lion guadagnerà nuove funzionalità derivate dallo store di iOS: il sandboxing (cioè l’isolamento delle applicazioni nel loro spazio di memoria) per garantire la massima sicurezza; la possibilità di acquisti dall’interno dell’app e le notifiche push. Inoltre una gradita sorpresa è l’arrivo degli aggiornamenti incrementali o delta, che permetteranno di scaricare solo le parti di software effettivamente cambiate dalla versione precedente, senza dover riscaricare l’intera applicazione. Le app comprate dallo store verranno installate automaticamente nel Launchpad.
Mail:
l’interfaccia del client di posta è stata pesantemente rivista e il nuovo aspetto è pesantemente ispirato a quello di Mail sull’iPad. è stata introdotta una nuova visualizzazione dei thread su una timeline ed è stata potenziata la ricerca.
AirDrop:
integrata nella barra laterale del Finder, questa nuova funzione stabilirà automaticamente una rete pair-to-pair wireless fra i mac che si trovano nella stessa LAN, e permetterà di scambiarsi file senza bisogno di alcuna configurazione o impostazione. Queste le funzioni dimostrate al keynote, che sono sostanzialmente le stesse già annunciate all’evento dello scorso ottobre.
Apple afferma però che le novità presenti in Lion sono 250, anche se dobbiamo considerare che quando Apple fa il conto delle novità introdotte nei suoi sistemi mette nel conto anche le più piccole minuzie per arrivare a una bella somma. Di novità in merito all’accessibilità non si è parlato. Vi ricordiamo comunque che Lion integrerà sintesi vocali multilingue, e quindi parlerà nativamente in italiano. Inoltre è stata potenziata l’Utility VO, rendendo più flessibile la configurazione che potrà essere ora impostata per ogni singola applicazione.
È stata anche potenziata la navigazione veloce, con la possibilità di utilizzare comandi brevi.
iOS 5
Qui le novità iniziano a farsi veramente succulente, anche perché, a differenza di Lion, iOS 5 ` stato svelato ieri per la prima volta. Vediamo allora le principali novità:
Centro notifiche:
finalmente è arrivato su iOS un sistema di modifiche moderno e non rudimentale. In iOS 5 le notifiche appariranno brevemente su una piccola area animata subito sotto alla barra di stato. “tappando” una notifica si verrà portati all’appp che l’ha generata. Se non si interagisce, la notifica sparisce alla vista ma verrà archiviata con tutte le altre. Basterà scorrere il dito dall’alto in basso per aprire il centro notifiche ed esaminarle tutte, ordinate per app. Di qui si potrà richiamare l’app che le ha prodotte oppure eliminarle. Le notifiche saranno mostrate anche sullo schermo di blocco e si potrà accedere alle rispettive app anche da qui.
Indipendenza dei devices dal computer:
Ma ancora più epocale per i dispositivi iOS è la svolta con la quale Apple ha finalmente deciso di tagliare il cordone ombelicale che li legava a un computer, Mac o PC che fosse. Udite udite, gente: COn iOS 5 i nuovi dispositivi potranno essere attivati direttamente sul device stesso, senza bisogno di collegarsi ad iTunes. Allo stesso modo non ci sarà più bisogno di collegarsi al computer via USB per aggiornare il sistema, né per sincronizzare i contenuti: potrà essere tutto fatto via Wi-Fi. Non oso pensare a quante bottiglie di spumante verranno stappate da parte di tutti coloro che digeriscono a fatica di dover passare attraverso iTunes per gestire il loro iDevice.
Imessages:
Un’altra novit&egrave interessante è iMessage: integrata nell’applicazione dei messaggi, questa funzione permetterà lo scambio di messaggi di testo, foto, video e contatti tramite Wi-Fi e anche rete 3G, fra tutti i dispositivi iOS 5. E naturalmente, il tutto a gratis. Sarà possibile impostare le ricevute di lettura e di ricezione dei messaggi, che inoltre saranno cifrati con protocollo SSL.
L’edicola:
Un’altra novità di iOS 5 è l’Edicola, che potrebbe essere definita una via di mezzo fra un’app vera e propria e una cartella. In pratica sarà un luogo centralizzato da cui si potranno gestire tutte le proprie sottoscrizioni a quotidiani e periodici fatte nell’App Store. Il bello è che lo scaricamento dei nuovi contenuti verrè fatto in “background”, cosicchè quando si aprirà l’edicola ci troveremo i nuovi contenuti già pronti per essere letti.
Promemoria:
non è questa una novità così rivoluzionaria, visto che in OS X esistono già da tanto tempo, ed era anzi strano che non fossero ancora migrati su iOS. Ma il bello è che, oltre ad essere impostabili per data, i promemoria di iOS 5 grazie alla tanto discussa geolocalizzazione saranno impostabili anche in base al luogo: cioè, si potrà per es. dire all’iPhone di notificarci un promemoria quando arriviamo in un determinato luogo (casa, ufficio ecc.), oppure quando ce ne andiamo da quel luogo.
Safari:
Alcune novità anche per Safari: viene introdotta la funzione Reader già presente su OS X, per isolare in una pagina web solo il contenuto testuale (per es. il testo di un articolo). Inoltre viene introdotta la Reading List, con la quale potremo salvare i contenuti che vogliamo leggere con calma in seguito, e che potremo quindi andare facilmente a ripescare. Ma il bello è che la nostra lista di lettura sarà automaticamente sincronizzata fra tutti i dispositivi con iOS 5 e i Mac con Lion. Infine, la versione di Safari per iPad guadagnerà la navigazione per tab.
Mail:
Anche Mail vedrà rinnovamenti, in particolare la capacità di applicare la formattazione rtf ai documenti e una funzione di ricerca potenziata rispetto all’attuale.
Twitter:
con iOS 5 il famoso sistema di microblogging verrà integrato profondamente nel sistema: sarà possibile effettuare il login direttamente dall’app Impostazioni di iOS e non sarà più necessario farlo dalle singole applicazioni dedicate. Inoltre la condivisione su Twitter è stata incorporata in molte delle app native, come YouTube, la fotocamera e le Mappe.
Game center:
Anche il Game Center è stato potenziato con la possibilità di cercare più facilmente nuovi amici e di comprare direttamente giochi dal suo interno.
Infine, anche per iOS Apple vanta la presenza di 200 nuove funzionalità, al di là delle 10 presentate al keynote.
Di particolare interesse per noi il fatto che in questa lunga lista venga menzionata l’aggiunta di nuove funzioni per VoiceOver e dell’introduzione anche su iOS dell’item chooser (il comando VO + I sul Mac). Sarà poi introdotta anche la possibilità di personalizzare i toni di avviso per e-mail e calendari.
iCloud
Infine, quello che si preannunciava come il piatto forte del keynote, da una prima lettura delle specifiche sembra essere una creatura un po’ strana che da una parte esalta e dall’altra delude un po‘.
Esalta sicuramente sul fronte della sincronizzazione: iCloud sostituisce il vecchio MobileMe e offrirà gratis i servizi che questo offriva a 100 dollari /80 euro all’anno, vale a dire sincronizzazione wireless di e-mail, contatti, calendari e preferiti del browser.
Ma iCloud non si ferma certo qui: avere gratis queste funzionalità è molto allettante, ma adesso viene il bello: iCloud permetterà la sincronizzazione automatica dei propri documenti, a cominciare con quelli creati da iWork, che potranno così transitare fluidamente fra Mac e iDevices. Ma la funzionalità sarà resa disponibile anche per le app di terze parti, grazie al rilascio agli sviluppatori delle relative APIs. E poi ancora: iCloud fornirà il backup automatico quotidiano dei dati importanti del nostro dispositivo iOS. Quali sono i dati importanti? Be’, appunto mail, contatti e calendari, e poi i files, tutte le app, la musica e i libri acquistati, l’organizzazione delle schermate home, i dati relativi alle singole applicazioni, il contenuto (foto e video) del rullino fotografico, gli SMS, MMS e suonerie.
Se compriamo un nuovo dispositivo, o se dobbiamo ripristinare allo stato di fabbrica quello che possediamo, sarà sufficiente inserire il nostro ID Apple e la password durante il setup, e ritroveremo tutti i nostri dati come li avevamo lasciati. Inoltre, quando iCloud sarà entrato a regime, vale a dire con l’uscita di iOS 5, ogni volta che acquisteremo musica, applicazioni o libri dallo Store, i nostri acquisti saranno sincronizzati automaticamente con tutti i device in nostro possesso, compresi Mac e PC. Anche le foto scattate su un idevice (per esempio sull’iPhone 4) saranno immediatamente sincronizzate su tutti gli altri dispositivi di nostra proprietà. Ora, quanto spazio avremo a disposizione per tutto questo? 5 giga. Solo?!, griderà qualcuno. Sì, però nel conto dei giga non rientrano le foto e gli acquisti dello Store (musica, libri, applicazioni), ma solo , la posta, contatti, calendari, documenti e gli altri dati di backup. Inoltre, volendo sarà possibile acquistare spazio in aggiunta, con modalità e prezzi che verranno comunicati a tempo debito, cioè quando iCloud entrerà ufficialmente in azione.
Ma qual’è allora la parte deludente di iCloud? Be’, rispetto almeno alle aspettative, direi la parte musicale. Questa parte, battezzata iTunes in the Cloud, permetterà di scaricare la musica acquistata su iTunes su un massimo di dieci dispositivi. Ma non è prevista la possibilità dello streaming su abbonamento di musica non acquistata, come invece da più parti si aspettava e sperava. In verità un servizio di abbonamento è previsto. Si chiama iTunes Match e costerà 25 dollari all’anno. Ma consiste semplicemente nella possibilità di scaricare su tutti i propri dispositivi la musica che si possiede ma che non proviene da iTunes.
In questo caso, i propri file originali verranno sostituiti dai file di iTunes, anche nel caso che questi ultimi abbiano una qualità migliore di quelli originariamente posseduti. Nel caso in cui su iTunes non sia presente la propria musica, sarà possibile effettuare manualmente l’upload ed avere così tutta la nostra musica condivisa fra i nostri dispositivi.
In realtà non proprio tutta la nostra musica, perchè il servizio è limitato a 25.000 canzoni. Come si può vedere, il servizio offerto non è dunque uno streaming a pagamento di tutta la musica disponibile su iTunes. Inoltre, almeno all’inizio, iTunes Match sarà disponibile solo negli USA. Sempre negli USA, a partire da oggi è disponibile la beta di iTunes in the Cloud per tutti gli utenti di iOS 4.3, scaricabile dalla sezione “Aggiornamenti” dell’app iTunes sul dispositivo. A meno che la lettura delle prime informazioni ci abbia tratto in inganno, in tutto questo turbillon di dati, sincronizzazioni e backup c’è un assente illustre: ovvero i video, e in particolare quelli acquistati su iTunes. Evidentemente l’industria cinematografica ancora non cede alle lusinghe.
Streaming del WWDC
A poche ore dalla conclusione del keynote, la APple ha reso disponibile lo streaming dell’evento sul proprio sito. Chi vuole riascoltarlo per intero per avere un assaggio del pathos dell’evento live nonché le informazioni complete sugli argomenti trattati, può cliccare qui.

1 Commento

  1. Bellissimo articolo, anche se sul nessuna one more thing non sono affatto daccordo visto che iTunes Match, è proprio la one more thing, che farà dormire sonni poco tranquilli ad Amazon e Google che offrono servizi simili ma a prezzi decisamente più alti. Piuttosto è un peccato che non sia disponibile per il mercato italiano fin dal suo esordio. Speriamo che Apple riesca a portarlo anche in Italia.

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