WWDC 2013: UN RIEPILOGO PER I PIU’ DISTRATTI

IWork

Qualcuno sperava ancora che iWork avrebbe mai avuto un nuovo aggiornamento? Ormai eravamo sempre più rassegnati a darlo per morto, e invece: incredibile!, è stata annunciata una nuova versione, sia per Mac che per iOS, che dovrà uscire più avanti nel corso dell’anno.

Di questa nuova versione però non è stato fatto vedere niente durante il keynote. Invece è stata fatta una demo della nuova versione online,

iWork in the Cloud

, che uscirà in concomitanza a quelle native per Mac e iOS, a cui si accederà dal sito di iCloud. In questo modo Apple cerca di sfidare le suite di produttività online di Microsoft (Office 365) e Google (Google Docs, la quale in particolare domina questo settore).

Anche qui non sappiamo assolutamente nulla sull’accessibilità. Ma le nostre speranze e le nostre preghiere sono tutte concentrate sulla possibilità che il team di VoiceOver abbia approfittato della nuova versione della suite per risolvere almeno una parte dei vari problemi di accessibilità e usabilità che iWork presentava in particolare sul Mac.

Per quanto riguarda l’accessibilità della suite online, non sappiamo bene cosa aspettarci. Potenzialmente le nuove tecnologie web come l’HTML5 permettono un buon livello di accessibilità (e l’accoppiata Google Docs-ChromeVox lo dimostra), ma su quanto ci lavorerà la Apple non possiamo mettere la mano sul fuoco, se dobbiamo basarci sul precedente proprio del sito di iCloud.

MacBook Air e Mac Pro

Infine, a dispetto delle previsioni, oltre agli importanti annunci riguardanti il software, Tim Cook e soci hanno usato l’evento anche per lanciare importanti novità hardware, tutte riguardanti il Mac.

Prima di tutto il MacBook Air, che fin da ieri è disponibile nel nuovo modello del 2013.

I punti salienti sono i nuovi processori Intel della linea Haswell, che garantiscono un nuovo livello di efficienza energetica e risparmio della batteria. Infatti i nuovi MacBook Air segnano un nuovo record di durata della batteria: 9 ore per il modello da 11 pollici e addirittura 12 ore per il modello da 13 pollici.

Come Apple sottolinea orgogliosamente, siamo arrivati al traguardo del laptop che ha un’autonomia di una giornata intera.

Altre caratteristiche salienti sono il raddoppio della capienza degli SSD per entrambi i modelli, e la riduzione del prezzo del modello da 13 pollici.

Infine, la notizia più spettacolare in campo hardware (anche se riguarda solo una nicchia degli utenti Apple) è stata

l’anteprima del nuovo Mac Pro

, il computer desktop di fascia workstation, ossia pensato per gli utenti professionali (in particolare nei settori dell’audio e del video), e tutto concentrato sulla massima potenza. Anteprima, perché in realtà il nuovo Mac Pro ancora non è pronto, a differenza del MacBook Air, ma è ancora in lavorazione e vedrà l’uscita più avanti nell’anno.

Il Mac Pro era diventato la cenerentola dei Mac, il modello più trascurato, non vedeva un vero aggiornamento da circa tre anni, e questo era preso come uno dei vari segni che la Apple aveva ormai voltato le spalle ai suoi utenti professionali, che invece una volta erano il suo zoccolo duro, dimenticati sulla scia dei successi dell’iPhone e dell’iPad. Ora, non è detto che basti questo nuovo Mac Pro a dimostrare che le cose non stanno così, e il fatto che l’utenza professionale abbia subìto un drastico ridimensionamento nelle priorità della Apple è fuori di dubbio. Ma il messaggio che l’azienda di Cupertino vuole dare con questo nuovo computer comunque è che continua ancora a pensare ai suoi utenti professionali e non li ha abbandonati.

Il nuovo Mac Pro ha un design di quelli avveniristici che fanno colpo: un case cilindrico, molto più ridotto nelle dimensioni rispetto al modello precedente. I processori sono quelli dell’ultima generazione della famiglia Intel Xeon, pensati appunto per le workstation e i server. Anche qui la Apple ha eliminato i lettori di CD e DVD (cosa che ci si aspettava ma sicuramente non piacerà a tutti) e anche le varie porte di espansione del vecchio Mac Pro (cosa che piacerà ancora a meno utenti professionali). In compenso il nuovo Mac Pro sarà dotato di serie di due schede video di livello professionale e di 6 porte Thunderbolt 2, cioè la nuova generazione del protocollo ancora più veloce della precedente. Anche qui la Apple passa allo storage interno interamente su flash drive, abbandonando gli hard disk, ma si tratta di drive non di tipo SSD, ma su connessione PCIe, che forse permetteranno maggiore espandibilità.

Insieme al Mac Pro, così è stato annunciato nel keynote, uscirà anche una nuova versione di Final Cut Pro X, il software per l’editing video professionale, di cui però non è stato fatto vedere niente. Chissà se all’orizzonte ci sarà anche una nuova versione di Logic Pro, il software Apple per la produzione musicale professionale (presumibilmente anche qui la nuova versione X)? E soprattutto, chissà se questa nuova versione, se davvero uscirà, porterà finalmente dei miglioramenti anche all’accessibilità, che in Logic è tristemente carente?

Vedremo cosa ci riserverà il futuro…

A voi la parola ….

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